«La Messa degli universitari: un’occasione di ritrovo, nella preghiera, per tanti giovani»

* di Martina, studentessa di dottorato in Ingegneria Industriale

 

La presenza del Cardinale mi ha fatto sentire parte di una comunità ben più vasta di quella della Pastorale Universitaria. Se ogni domenica, mediante l’omelia, ascolto Dio come agisce nella mia vita da studente, oggi ho sentito la presenza del Pastore, del Vescovo, che non ci ha lasciato soli ma ha voluto conoscerci da vicino». Eldegar, 24 anni, studentessa in «Disegno e gestione degli interventi sociali», commenta a caldo la Messa degli Universitari di domenica 24 febbraio, celebrata dal Cardinale Giuseppe Betori e che ha visto coinvolti oltre un centinaio di studenti. «Significativo il messaggio che ci ha trasmesso il Cardinale: la vita del Cristiano dev’essere uno stile di vita assimilato e non dei meri precetti. Da questo ho percepito l’unione tra la fede e l’università e, soprattutto, il Corso di Laurea che frequento: dare l’esempio, la mia testimonianza di vita». Questo incontro, atteso ormai da qualche settimana, ha abitato di gioia il cuore di tanti studenti. Anche Ileana, 22 anni, studentessa in «Sviluppo economico e cooperazione internazionale», commenta: «Mi sono commossa nel vedere così tanta gente. Durante la Messa mi sono girata un paio di volte ed era tutto pieno».

Come ogni domenica, la Messa è stata preparata dagli universitari: i canti, le letture, la processione offertoriale e la preghiera dei fedeli. «Ognuno di noi -continua Ileana- ha servito al meglio, accogliendo il Vescovo e i nostri compagni di corso». «Mi piace il fatto che sia una Messa per gli universitari, con un orario tattico, un clima molto familiare e una struttura libera, pensata da tutti, insieme» – sono le parole di Lorenzo, 22 anni, studente in Lettere moderne. «Il bello è vedere come una Messa possa riunire vari gruppi e movimenti universitari, per pregare tutti insieme».

 Giulio, 26 anni, studente in Ingegneria civile, è uno dei venti ragazzi del gruppo giovani di Tavarnuzze che ha animato la Messa: «è le seconda volta che vengo a San Donato in Polverosa; questa Messa è una bella testimonianza per il fatto che dei giovani decidano, senza nessuna spinta, di parteciparvi». Anche Marta, 24 anni, studentessa in Medicina e chirurgia, amica di Giulio commenta: «animare per gli universitari è sentirsi a casa. Sai che tutti hanno la tua stessa età». Da quasi un anno e mezzo, la Messa degli universitari è diventata un appuntamento fisso – ogni domenica, alle ore 19 nella chiesa di San Donato in Polverosa – che riunisce tanti studenti universitari della nostra Diocesi, delle Diocesi italiane e non solo. Un ristoro prezioso per l’anima, un luogo che genera amicizia, fraternità. Un piccolo spazio in cui sentirsi a casa, sentirsi Chiesa.

A pochi mesi dalla conclusione del Sinodo sui Giovani, la presenza del nostro Vescovo Giuseppe in mezzo a noi è stata un bel segno di vicinanza, che sottolinea, nuovamente, la volontà della Chiesa nel mettersi in ascolto di tutti i giovani, nessuno escluso. Gli anni dell’università sono anni decisivi per il nostro futuro, per i nostri sogni, desideri. Sentire una Chiesa vicina è fondamentale per questo nostro cammino.

Le parole consegnate dal Cardinale sono state molto belle, profonde: «un dono non si impone, ma si accoglie nella libertà. Dio non ci comanda di essere figli suoi; Dio ce lo dona». Il segreto della vita cristiana è lasciarsi attrarre dal Bene, nella libertà che si ha quando ci si innamora. «Questa -conclude Betori nella sua omelia- è la nostra vita da figli di Dio: una vita di grazia, perché tutto nasce dal dono di Dio; una vita di discernimento, in mezzo alle nebbie del tempo, per poter dare spazio alla nostra libertà e scoprirci uomini spirituali celesti».

La serata è poi proseguita con un momento conviviale, presso i locali della parrocchia di San Donato in Polverosa. Alcuni parrocchiani, insieme all’associazione «Sale della Terra» Onlus ci hanno accolto nei minimi particolari. Un po’ di musica è servita per creare subito quel clima di amicizia, di condivisione, di fraternità semplice.

La Pastorale Universitaria è una realtà diocesana che ancora una volta si conferma nella sua più totale importanza. Fare pastorale è il modo migliore per dialogare -ricordava il Papa a Firenze- «non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà». Il terreno, dunque, è quello delle «alleanze educative» tra Chiesa e Università.

Per noi giovani universitari, è sempre bello conoscere i nostri coetanei che vivono il desiderio della Ricerca più profonda, dell’incontro con Dio. Ed è importante compiere questo cammino con autentici compagni di viaggio, testimoni veri di Luce. Padre Giuliano, responsabile della Pastorale Universitaria di Firenze, nella sua più totale semplicità, è sempre pronto ad accoglierci con grande gioia. Con lui, la filigrana di sacerdoti giovani del Vicariato di Porta al Prato che, ogni domenica, a rotazione, celebrano la Messa degli Universitari. Don Francesco Vermigli (Regina della Pace), il coordinatore dell’appuntamento settimanale, affiancato da don Daniele Centorbi (San Jacopo in Polverosa), don Tomasz Korszun (Santa Maria Ausiliatrice a Novoli) e don Giampiero Lunetto (Preziosissimo Sangue). Ognuno con il proprio carisma, ma nella bellezza di sentirsi parte integrante di un unico corpo, che è la Chiesa.

 

** articolo pubblicato presso il settimanale diocesano Toscana Oggi del 3/03/3019. Per visualizzarlo, clicca qui.

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